"Mai avere paura della tenerezza"
L'unità dei cristiani
è una priorità per lei?
«Sì, per me l'ecumenismo è prioritario. Oggi esiste
l'ecumenismo del sangue. In alcuni paesi ammazzano i cristiani perché portano
una croce o hanno una Bibbia, e prima di ammazzarli non gli domandano se sono
anglicani, luterani, cattolici o ortodossi. Il sangue è mischiato. Per coloro
che uccidono, siamo cristiani. Uniti nel sangue, anche se tra noi non riusciamo
ancora a fare i passi necessari verso l'unità e forse non è ancora arrivato il
tempo. L'unità è una grazia, che si deve chiedere. Conoscevo ad Amburgo un
parroco che seguiva la causa di beatificazione di un prete cattolico
ghigliottinato dai nazisti perché insegnava il catechismo ai bambini. Dopo di
lui, nella fila dei condannati, c'era un pastore luterano, ucciso per lo stesso
motivo. Il loro sangue si è mescolato. Quel parroco mi raccontava di essere
andato dal vescovo e di avergli detto: "Continuo a seguire la causa, ma di
tutti e due, non solo del cattolico". Questo è l'ecumenismo del sangue. Esiste
anche oggi, basta leggere i giornali. Quelli che ammazzano i cristiani non ti
chiedono la carta d'identità per sapere in quale Chiesa tu sia stato
battezzato. Dobbiamo prendere in considerazione questa realtà».
Dall'intervista di Andrea Tornelli con papa Francesco su Natale, fame nel mondo, sofferenza dei bambini, riforma della Curia, donne cardinale, Ior e prossimo viaggio in Terra Santa
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